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Remake, ma ce n’è proprio bisogno?

Pennywisit

Questo post magari sarà apprezzato di più da quelli della mia età, della mia generazione.

Quelli degli ANTA o che ci si avvicinano.

Oppure potrà essere apprezzato anche dai ragazzi di oggi un po’ più nerd, ragazzi che amano le antichità o come si dice adesso: il vintage.

Il problema che voglio analizzare oggi è quello dei REMAKE, in particolar modo è un  termine usato nel cinema e di quello parlerò nello specifico.

Questo perché al giorno d’oggi si sente il bisogno di tornare su storie vecchie, storie del passato, racconti che magari, senza ombra di dubbio, ci hanno fatto godere e divertire e spaventare, a noi che quando uscirono gli ORIGINALI eravamo piccoli  o adolescenti e stavamo dentro una società diversa dove era tutto meno social e più reale, personale.

Adesso è tutto selfie, una volta era un autoscatto.

Adesso mangi e subito dopo tutti sanno cosa hai mangiato perché c’è faccialibro e devi condividere (altra parola stra-usatissima oggi).

Al Mondo di oggi, secondo me, si sta esagerando con la citazione, con la malinconia per gli anni 80, 90, 2000…

E quindi non più storie originali, ma remake, rifacimenti, reboot (ovvero ricominciamo con la stessa storia e la attualizziamo al giorno di oggi, shakeriamo più social e più telefonini scattosi che fanno click click).

ORA sta per uscire IT, il remake di IT, storia del grande Stephen King che, a parte il finale orrendo-non eccezionale, è stata per me storia di crescita personale, spaventosa quanto basta, inquietante, con un sottile filo horror velato di supernatural.

Era il 1990, era un film TV, quindi non uscito al cinema, era in due parti, durava 3 ore.

Prima parte favolosa, seconda parte, buonissima per un buon 90 %.

Comunque il Pennywise di Tim Curry è un icona horror degli anni 80 e lì doveva rimanere, legato al periodo, malinconico quanto vuoi, ma doveva essere lasciato in pace, rimaner nei ricordi di chi era bimbo in quegli anni lì, anni dei Wham.

Eh no, mi toccano Pennywise, mi re-boottano IT, e che cazzo… pure i pagliacci (che già al circo son belli horror se andate a vederli anche da adulti) del passato mi devono toccare, già che mi hanno femminizzato- rebootizzato pure gli Acchiappa fantasmi!!!

E se prima IT era un horror sui generis, ora IT è vietato ai minori, perché c’è più censura e si cerca sempre di spaventare di più le nuove generazioni che non si spaventano più di niente ormai, con la realtà pessima nella quale vivono!

Mi ricordo quando hanno rimasterizzato L’esorcista e lo hanno rifatto al cinema.

Spot: l’horror più spaventoso di tutti i tempi torna al cinema, in 3D magari.

Son andato ventottenne a rivederlo al cinema, son andato a rivedere il film che da bambino mi aveva fatto cagare addosso letteralmente, non avevo dormito per una settimana da bimbo e avevo paura che il demonio ogni giorno venisse a possedere me.

Accanto a me al cinema, nel 2003 o giù di lì c’era un ragazzo di oggi, pischelletto con cappello da rap e pantaloni scesi e niente, rideva, ripeteva spesso “Ma che cagata è? Ma questo film fa ridere!”

Son rimasto di merda. ma tant’è che loro sono il futuro e sono stato zitto, vergognandomi di essermela fatta sotto quando ero un pupo.

Per carità certe cose a riguardarle adesso fanno cascare le braccia anche a me, ma ci sono classici che non vanno toccati, che anche se rivisti nel futuro, son sempre bellissimi e non hanno bisogno del remake, come Labyrinth ad esempio, a parte senza Bowie dove vuoi andare?

Ritorno al futuro?

Immortale, non ha bisogno di remake e spero che il discorso sia chiuso qui.

The goonies?

Willy l’orbo ai giorni nostri? Perché ai giorni nostri si vivono avventure come quelle dei goonies? Si sta attaccati al cellulare piuttosto che cercare un tesoro sommerso.

Fino a poco tempo fa anche Ghostbusters… il remake è abbastanza inutile, anche se il buon “Thor” che fa lo stupido è un’idea carina.

Ma IT?

No, IT non dovevamo farlo, come non dovevano fare ATTO DI FORZA con quella mezza calza di Colin come cacchio si chiama e Kate Beckinsale al posto di Sharon Stone.

Rovinato un classico della fantascienza di Schwarzenegger, infatti riguardo spesso l’originale e il remake l’ho buttato.

TIM CURRY vs Bill Skarsgård (ho dovuto copia-incollare).

IT classico tim curry

It remake

Mah… staremo a vedere… certo è che negli anni 90 l’horror era anche ironia, vedi Raimi con La casa, qui nel remake di IT ne vedo poca, vedo solo cattiveria gratuita…

… come sono cambiati i tempi!

GALLEGGIANO TUUUUTTI, ricordatevelo.

 

 

 

 

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Hugh “Logan” Wolverine atto finale

logan

E anche un altro attore abbandona il personaggio che per anni (quasi 20 col primo X-Men)lo ha reso popolare e amato da miliardi di fans in tutto il Mondo.

Il mutante più cazzuto dell’universo fumettoso Marvel: LOGAN detto Wolverine.

Hugh Jackman, attore australiano naturalizzato americano, ha prestato volto e fisico ad uno dei mutanti più fighi dei fumetti, rinnegando spesso la tutina gialla con la X per un giubbotto di pelle col pelo più consono al rude e selvaggio attore, al personaggio più introspettivo  dei films rispetto al più “inside” nel gruppo degli X Men su carta.

Wolverine dei film, diciamocelo, è più solitario rispetto al fumetto, va da solo, soffre a far del male con i suoi artigli di adamantio, vorrebbe essere lasciato in pace, ma purtroppo uno come lui non può essere lasciato in pace e allora deve combattere con tutti per salvare bimbe indifese o l’umanità.

Il primo film dove appare Hugh Jackman nei panni di Logan Wolverine è naturalmente X MEN (USA 2000) dove facciamo la conoscenza col giovane attore che stava facendo fino ad allora piccoli film non proprio d’azione.

E’ subito il boom, l’attore è perfetto nell’interpretare Wolverine, il film apre la via al filone dei super eroi al cinema con molto successo, da qui in poi la fantascienza e l’azione dal fumetto passerà ogni anno sul grande schermo con più e meno successo.

I mutanti degli X Men aprono la strada al cine comic e Hugh Jackman è il leader del gruppo, nonostante Patrick Stewart (Professor X-Charles Xavier) sia attore di carisma avendo interpretato anche Picard in Star Trek next generation.

Tre anni dopo, nel 2003, è la volta di X MEN 2 diretto sempre dal primo regista Bryan Singer.

Altro successo, la  strada dei mutanti scorre via alla grande almeno fino al terzo film .

X MEN : Conflitto finale (USA 2006) conclude la trilogia dei mutanti Marvel con un altro regista, non più Singer; il film fa abbastanza pena con personaggi messi lì a cazzo e non sfruttati a pieno e storia finita velocemente senza analisi profonda.

Solo LOGAN si salva, ma ormai Hugh ha fatto suo il personaggio e va in scioltezza.

Tanto da meritarsi uno spin-off (cioè un cazzo di film come protagonista assoluto) ed è X MEN le origini: Wolverine (USA 2009) in cui viene spiegato come Wolvie arrivi nella scuola dei mutanti del Prof X e come sia diventato quello che è, passando dall’osso all’adamantio nello scheletro; si inizia a dipanare la spiegazione dell’Arma X, nota di merito per il fratello di Logan: Victor.

La Marvel Cinematic, appena nata, aveva sfornato l’anno prima IRON MAN con un redivivo Robert Downey Junior, successo stratosferico e parallelo a Wolverine comunque, i due mondi Marvel sono staccati, di uno ha i diritti la FOX, l’altro è un universo creato ad Hoc in cui Stan Lee interpreterà un sacco di camei (Stan è il creatore nei fumetti MARVEL di tutti i super eroi rappresentati al cinema, quasi).

I super eroi hanno sfondato, piacciono e divertono, almeno quelli della Marvel, perché la DC con i soliti Superman e Batman è un gradino sotto e non sta al passo… ma ci prova.

Ma tornando al gene mutante, nel 2011 la FOX ci riprova con gli X MEN, lascia perdere Hugh stavolta (solo in un cameo fighissimo in cui dice solo una frase scurrile) e ricomincia.

Rebbotta (ri-butta) un nuovo inizio con X MEN : L’inizio (USA 2011) in cui i mutanti son giovani e agli inizi delle loro carriere, compreso il professor X e Magneto, acerrimo nemico ma che prima non lo era.

Buona analisi dei personaggi, bel film, ottimi attori come Mc Avoy e Fassbender, nonché la Lawrence, il mito degli X MEN torna al cinema alla grande, anche se ci si dimentica degli altri tre film della vecchia trilogia, prendendo svarioni pazzeschi, ma il film è bello e resta uno dei miei preferiti soprattutto nella scena al rallenty di Quick Silver, mito.

Vabbè ma LOGAN che fine ha fatto?

Risolviamo il problema con un’avventura asiatica, sapendo che il fumetto da cui è tratta la storia, è stato tra i più letti negli States, un film quindi “ci viene” bene!

Cazzo, Hugh si pompa sempre di più per il secondo film in solitaria di Wolverine, ovvero Wolverine – L’immortale (USA 2013) che segue comunque la vicenda dopo Conflitto finale (ricordate il pastrocchio della prima trilogia mutante?).

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Viene accolto molto meglio dal pubblico e dalla critica rispetto al primo spin-off (cosa che non condivido), tanto che per sfruttare la fisicità e le qualità interpretative di Hugh Jackman, l’anno dopo esce il sequel della nuova trilogia degli X MEN giovani, ovvero X MEN giorni di un futuro passato -USA 2014 in cui torna Singer alla regia (basato su un classico dei fumetti MARVEL anche questo lettissimo dal pubblico americano) e in cui i vecchi attori della trilogia classica convivono con i giovani della trilogia prequel.

Una bomba di film, in cui HUGH è il protagonista assoluto, l’unico in grado di tornare indietro dal futuro apocalittico in cui si trova fino agli anni 70 per fermare le sentinelle(robottoni non costituiti di metallo e quindi Magneto non può nulla contro di loro) indistruttibili create da Tyrion Lannister (vabbè l’attore che interpreta Tyrion in Trono di Spade).

N:B: Lo stesso personaggio che crea le sentinelle si vedeva di sfuggita nella prima trilogia degli X MEN ed era un uomo di colore di 2 metri, qui è un nano… tanto per far capire la poca attenzione in questo caso per la continuità dei film.

A me il film piace e c’è pure un’altra scena di Quick Silver al rallenty che fa molto ridere.

Wolverine è assolutamente il personaggio meglio sviluppato nell’universo FOX degli X MEN ed è grazie a lui che gli incassi reggono il confronto con il MARVEL Cinematic Universe che sforna Avengers e Iron Man e Cap America che intanto sfondano ogni previsione di incazzo, ehm di incasso (comunque meraviglie di film anche questi).

X MEN: APOCALISSE (USA 2016) è il terzo della nuova prequel-trilogia dei mutanti.

Buon film, degno finale dei prequel, i giovani mutanti se la cavano benissimo contro  APOCALISSE, primo mutante della storia, imbattibile, indistruttibile, che però alla fine muore un po’ come uno scemo, grazie alla furia  di Sansa Stark (vabbè l’attrice che fa Sansa nel Trono di spade, ci siam capiti).

Un DEADPOOL (USA 2016) della FOX uscito nello stesso anno, senza Hugh comunque, ma con due personaggi idioti degli X MEN, ci porta al capolavoro assoluto dei film sui super eroi mutanti.

Il decimo film della FOX sul mondo X MEN è LOGAN: The wolverine (USA 2017).

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Dimenticatevi gli effetti speciali, qui si va di combattimenti pazzeschi, sangue e artigli sfoderati alla grandissima, da un vecchio e malato LOGAN e da X 23, una bambina alla prima apparizione cinematografica.

Vecchio e con l’alzheimer un bravissimo Stewart nel ruolo del Professor X che ancora vuol difendere i mutanti, serve alla grande al suo scopo.

Ultima volta che vedremo HUGH JACKMAN interpretare LOGAN e ultima anche per Stewart che incomincia ad avere 80 anni eh, che interpreta Charles Xavier, alias Prof X.

Non poteva esserci più degno finale per questi due splendidi personaggi che sono stati i capisaldi degli X MEN filmici da 17 anni fino ad ora.

LOGAN è un capolavoro western-eroistico con pensieri, psicologia e azione in un favoloso mix che ti fa anche commuovere alla fine.

Addio Hugh, addio Patrick, rispetto le vostre scelte di finirla qui con questi personaggi, ma ci mancherete!

Ah, mi raccomando a voi degli studios americani: non facciamo che Wolvie poi lo facciamo interpretare ad altri attori eh? Non ha senso, non lo avrebbe, Logan è Hugh e Hugh è Logan, punto, fatevene una ragione, ritirate la maglia numero 10.

LOGAN the wolverine è uscito il 3 marzo, andate a vederlo se ancora non siete andati, su.