cinema e TV

Fallout, una serie TV che è una bomba!

Dopo una serie di videogiochi su PC e XBOX Microsoft, sbarca in TV su Prime video di Amazon e non è per niente male.

Non ci ho giocato molto a dire il vero.

Fallout mi piaceva, l’ambientazione post atomica è fighissima, il retro futurismo straordinario, la musica vintage meravigliosa… il gioco era una scoperta e pian piano che si andava avanti era immenso (è), un open world dove puoi fare missioni secondarie e star lì per mesi e mesi.

Io sono un tipo da storia singola, da voler sapere presto dove si va a finire con la storia e allora avevo abbondonato il videogame qualche anno fa.

Ora, AMAZON studios, con pubblicità annesse dai 30 secondi al minuto perché spendono una marea di soldoni per produrre cose, ne ha fatto una serie TV.

Serie TV che è fedele allo stile e all’aria che si respira nel videogioco.

Hanno scelto di raccontare 3 storie, 3 personaggi che, andando avanti, si incontrano e scontrano tra loro, in un progetto di ricerca dei propri cari e salvataggi che poi si scopre essere inutile poiché il cattivo vero alla fine non si sa bene chi è, e nemmeno il buono in fin dei conti.

Abbiamo LUCY del Vault 33 (i Vault sono dei villaggi posti sottoterra, dei rifugi antiatomici… poiché in superficie una bomba atomica ha distrutto tutto duecento anni prima).

Quelli del Vault dovrebbero essere i buoni ma c’è un mistero in cui districarsi da portare avanti e da scoprire piano piano.

Abbiamo, in superficie, (quindi c’è qualcuno sopravvissuto!) MAXIMUS, un uomo che fa parte della confraternita, una specie di milizia che cerca di tenere in riga il mondo devastato, lui è l’unico sopravvissuto alla bomba da piccolo e lo hanno accolto i militari.

Poi ci sono i ribelli che si intrufolano nel Vault 33 perché hanno bisogno del loro capo, del soprintendente di quel villaggio ( l’attore è quello di Twin Peaks o del classic DUNE) perché cercano un codice che solo lui ha per una certa cosetta che ha a che fare con la fusione… ci sono parecchie cose che ha tenuto nascoste alla figlia LUCY che poi scappa dal Vault per andare alla sua ricerca dopo che l’hanno rapito, va all’avventura in superficie.

E infine c’è un non morto o un quasi immortale che ha più di 200 anni e che magari grazie alla radiazioni camperà secoli e secoli, uno che prima della grande esplosione era un attore western nel mondo retro futurista che è FALLOUT: Cooper Howard, il ghoul.

La storia si dipana in 8 episodi che non annoiano ma che divertono sempre perché ironici e pieni di azione splatterosissima e sanguinolenta.

Da vedere tutta di fila su AMAZON Prime video.

Voto: 8 e mezzo.

attualità · Riflessioni

Ma Putin ha vinto?

Sembra di sì.

MA DAI? Chi mai ci avrebbe creduto?

Un’elezione falsa come lo sono tutte quelle di uno stato dove vige una dittatura.

Elezioni false come lo erano state quelle di Mussolini, quelle di Hitler.

Il passato non muore mai e le intimidazioni sulla povere gente che non vuole morire continuano ad essercene a iosa.

Putin ha vinto le elezioni?

Ma dai?

E chi aveva come oppositori?

Due politici fantocci messi lì apposta perché le elezioni si devono vincere su qualcuno e hanno scelto delle vittime sacrificabili e abbastanza inutili.

Seggi presidiati dai militari, impresari d’azienda che costringono i propri dipendenti a votare per… per chi se no?

Per il presidentissimo Vladimir!

E Putin il totalitarista governa ancora la Russia.

“Povere creature!” verrebbe da dire citando un film da oscar che tanto da oscar non lo era neppure.

Son state elezioni di facciata, elezioni “fascistissime”, c’era bisogno di farle?

Dare finto potere decisionale al popolo?

Ma davvero?

Povero Mondo!

E poverello Salvini che continua a dire che il popolo è sovrano nelle elezioni e gli altri politici al governo a scagliarsi contro di lui, come se precedentemente non avessero tutti stretto la mano al russo!

Falsi come una moneta in ferro da 10 euro.

Ma d’altronde la politica è solo menzogna e la dittatura continuerà ad esserci se non si vuol lottare e morire per la libertà.

Stop al televoto e incazziamoci più per il fatto che Geolier non ha vinto Sanremo 2024 va.

Fanculo.

attualità · cinema e TV · musica

L’ultimo festival

Quinto e (si dice) ultimo festival di AMADEUS e della sua estensione ricca di simpatiche gag FIORELLO.

Dal 6 all’11 febbraio 2024 è andato in onda su RAI UNO il 74esimo festival della canzone italiana, detto anche il Festival di Sanremo.

Una settimana è volata via con poche polemiche, a parte una bella grossa su un certo attore americano dal cognome italiano che da giovane era figo e magro e bello e da vecchio gli improvvisano da fare il ballo del qua qua e lui ci rimane di merda tanto da vietare di ri-mandare in onda quella cagata di nuovo in TV.

Una gag di Fiorello talmente triste e brutta che ci son rimasto male anche io per lui ma poi ho pensato “Se mi davano 200.000 euro a me per stare 10 minuti su un palco e fuori dal teatro, io glielo twerkavo pure il ballo del qua qua e mi mettevo anche il becco da papero e il cappello”.

A parte il Travolta travolto dal qua qua gate le 30 canzoni dei cantanti in gara sono scivolate via come neve al sole, se vi dovessi dire chi preferivo o chi volevo che vincesse, non saprei che rispondervi, perché sono tutte orecchiabili e, secondo me, nessuno batte le altre.

Sono abbastanza trascurabili e a parte qualche eccezione che ci porterà all’estate 2024, pochissime dureranno più di un mese in radio oppure si, ma il sistema di ascolto ormai per me non ha più senso.

Insomma, io il vinile di qualcuno degli artisti in gara comunque non lo comprerei, piuttosto scarico qualche canzone su chiavetta e me le sento 10 giorni.

Ha vinto la pace, maggior argomento per i cantanti dopo che avevano cantato la loro canzone, qualche testo interessante c’è stato, vedi Dargen D’Amico, Ghali (anche se nei suoi anni di carriera parla solo e spesso di razzismo e basta), la Mannoia ( sulla donna e la sua bellezza), al secondo posto come argomento principe c’è sempre l’amore in ogni suo declinazione ma… con ritmo.

I cantanti in gara han deciso infatti quest’anno , di dire le stesse cose di sempre ma con ritmi ballabili, dancerecci e tunz tunz.

A parte qualcuno che rimane classico e infatti verrà scordato presto perché fuori tempo, nei festival di AMADEUS non c’è spazio per il classico, lui ha portato i giovani a vedere il festival e quindi chi vuole fare il classico vada al “Canta Napoli” o taccia per sempre o chiami Gigi D’Alessio.

Vige la regola dello stream, dello spotify selvaggio, dell’ascolto veloce della musica e pare che un certo Geolier, rapper da Napoli con la faccia un po’ anonima sia ascoltatissimo con stream di platino su platino e anche se nessuno al festival lo conosceva, al televoto Napoli lo ha portato per tre sere su quattro in testa alla classifica, anche se non si capiva una parola in tutto il testo in stretto dialetto partenopeo.

Anche qui un piccolo scandalo c’è stato, una piccola polemica sul televoto che spero in futuro possa essere rivisto perché ‘sto sistema di voto porta in alto chi ha più amici e non la vera qualità di un pezzo musicale.

Non ho niente contro Geolier ma se avesse vinto un testo interamente in napoletano, non avrebbe rispecchiato la volontà del resto del paese… anche se in democrazia si deve accettare il voto della gente comunque.

Però un miscuglio di voti da casa e giurie di giornalisti e radiofonici, alla fine hanno sciolto la polemica e il rapper napoletano si è piazzato secondo e comunque non aveva bisogno della vittoria nazional popolare, a lui bastava aver portato Napoli quasi a vincere al festival di Sanremo.

Voto all’ultimo festival di Amadeus e del fido Fiorello?

Diciamo 7, si accusava un po’ la stanchezza del quinto anno di seguito del presentatore… anche se l’idea di far presentare ai 15 che non cantavano i 15 che cantavano è stata una buona novità, da riproporre… è simpatica ‘sta cosa.

Ora basta, cambiamo un po’, l’anno prossimo pensate ad altre cose voi della RAI, soprattutto mai più 30 cantanti!

Finire ogni sera alle 2emezza di notte è distruttivo per l’anima umana!

La classifica alla fine ha incoronato la figlia di Pino Mango, uno che con la voce faceva armonie pazzesche e che è morto sul palco mentre faceva ciò che amava, ovvero cantare.

Al primo posto ANGELINA MANGO con “La noia”, una cumbia (?) scritta da MADAME che aveva ritmo ma che alla fin fine non era eccezionale, però lei è brava e ci sa fare e non è la classica figlia di papà raccomandata, saprà durare nel tempo ché è carina e spigliata a 22 anni, voto: 7.

Al secondo posto GEOLIER che ha portato “I p’ me tu p’ te” che già non so scrivere il titolo e che è cantata tutta in napoletano ed è molto street urban o quel cazzo che vuol dire, non mi è piaciuta ma a Napoli e dintorni piace e anche ai giovani, avrà il suo seguito ma se avesse vinto lui… mamma mia che casino sarebbe stato, voto: 5.

Al terzo posto ANNALISA, la bellissima Annalisa, con il look sexy che spacca, con autoreggenti in bella vista. Lei ha trovato la sua strada dance pop e non molla un cm. La sua “Sinceramente” all’estate ci arriva e pure all’inverno prossimo, una HIT che però non è bellissima come i suoi altri tormentoni, voto: 6,5.

Quarto e quinto rispettivamente GHALI (che si sente più italiano di certi italiani da mille generazioni e fa bene a crederci) e IRAMA che si mangia le parole, canta con un panino in bocca e non mi fa impazzire.

Nota di merito per Dargen D’amico con “Onda alta” che parla di bambini e barconi, di immigrazione e lo fa con un bella canzone ritmata con cassa tunz tunz e MR. RAIN che con “Due altalene” parla di perdita e lo fa con la gentilezza simile a quella dell’anno scorso, però lo fa da solo senza bambini al seguito… è cresciuto.

TOP tra i “co-co” come definiva AMDEUS i suoi amici venuti a fargli compagnia nelle 5 serate del festival, LORELLA CUCCARINI.

Una dea, che a quasi 60 anni, balla divinamente senza il minimo fiatone e rimane sempre bellissima.

W la Cuccarini, voto 10.

Per quest’anno è tutto, dal vostro inviato dal divano al Festival, una buona giornata e un buon anno con la musica.

Bye bye.

Ales.

attualità · Riflessioni

L’anno che varrà

Pensieri e parole alla rinfusa sul “non cambiamento” iniziato nel 2024.

Tra pandori e truffe di influencer super influenzanti, tra una gogna mediatica per una notizia fake sgamata da una giornalista poco simpatica ai più, tra contratti stracciati e pubblicità che non vanno più in onda, tra un suicidio causato dai leoni da tastiera che adesso accusano la giornalista che aveva scoperto l’inganno di una recensione acchiappa like finta, dicendogliene peste e corna.

Tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo 2024, abbiamo cominciato con la guerra, tra persone, tra nazioni, in realtà mai smesso.

Guerra tra persone, guerra di tastiera, guerra di non farsi i cazzi propri gonfi dell’anonimato , gravidi grazie ad un sistema che permette a tutti di dire la propria sui social che sono diventati calderoni di mezze verità, incredibili bugie, dove l’essere umano può venire distrutto o enfatizzato dall’oggi al domani, velocissimamente.

Un giorno sei merda, un giorno sei Chanel numero 5.

E si continuano ad uccidere le donne, continuano i femminicidi che già la parola fa schifo, che già fa odiare tutti gli uomini per essere nella stessa categoria degli “assassini di donne”.

E continua pure il cyber bullismo che è più vigliacco del bullismo faccia a faccia, dove almeno lì potevi provare a scappare!

Se non sai chi ti massacra dall’altra parte dello schermo è molto difficile poter sfuggire ad accuse anche inventate.

E in questo 2024 le cose vanno come sempre nel mondo: di merda.

Continuano le battaglie tra Russia e Ucraina, continuano le bombe in quella striscia che son anni e anni che interessa a qualcuno, a tanti, a molti.

E gli interessi fanno girare il mondo, l’umanità è sparita e allora lasciamo un po’ di “finta” umanità in mano alle intelligenze artificiali che magari tra un codice e un altro, fanno meno male dell’uomo vero e proprio in questa Terra.

Abbiamo tempo per migliorare questo anno da poco comniciato?

Ne avremmo.

Ma non cambieremo mai.

Vorremmo sempre metterlo in culo al prossimo e la cattiveria dettata da invidie gelosie, vita grama, farà sempre vedere i sorci verdi a chiunque e quel chiunque è un debole, ed essendo debole, potrà sempre dire la sua nascosto dietro una tastiera, cercherà di trovare i 10 secondi di coraggio per fregare sempre l’altro, uno che ha più fortune di lui.

La vita che conta sarebbe la propria, non quella degli altri.

Ma in un mondo social, dove interessa quello che fanno tutti, che vuoi pretendere dall’uomo?

Coglione e bastardo.

Ecco cos’è l’uomo.

Disegni · fumetti

Un artista al mese… e buon natale.

Una caricatura di un artista del passato, che appartenga all’impressionismo, all’espressionismo, al cubismo o al manierismo… per ricordare l’artista, per andare a fare delle ricerche sulle loro opere che, vuoi o non vuoi, hanno influenzato il pensiero di tutti noi, anche se solo di striscio per alcuni.

SOLO PER QUESTO MESE, poiché non avevo postato quello del mese precedente: due artisti, novembre e dicembre ensemble.

Vi auguro un felice natale e uno stupendo anno nuovo.

Ciao boys and girls.

attualità · sport

Jannik, il più forte sportivo italiano di sempre

E’ passato poco più di un mese da quando avevo scritto su questo blog che Jannik Sinner era divenuto il numero quattro al mondo nella classifica mondiale ATP (quella dei tennisti professionisti) ed era anche diventato il nuovo recordman del tennis italiano (al posto di Adriano Panatta che quattro lo era stato nel 1976 ma per pochissimo tempo) ma ora aggiungerei che è il professionista migliore dello sport italiano, il solo e unico numero uno, sia sportivamente che umanamente, abbiamo tutti da imparare da lui, dalla sua dedizione per il miglioramento.

Dopo le NITTO ATP FINALS, ovvero il torneo dei tornei del tennis, l’ insieme di scontri tra titani, tra i primi 8 al mondo, Jannik si conferma abbastanza agevolmente al numero 4 al mondo ed è il primo italiano a finire la stagione tennistica in questa posizione.

Orami non si possono fare più paragoni perché è lui l’esempio positivo da battere per i futuri atleti e sportivi che verranno in Italia.

Italiano di San Candido, in Trentino alto Adige, a pochissimi km dal confine austriaco, Jannik si sente, per nostra fortuna, italiano e non teutonico, dobbiamo solo ringraziarlo per aver scelto noi e di essere la nostra bandiera nel mondo dello sport.

Italiani dovete essere orgogliosi di questo ragazzo di 22 anni che ha battuto in un solo torneo, Djokovic, Medvedev, Tsitsipas, Bimbominkia Rune (perché troppo sportivo, Rune gli stava sul cazzo dal torneo di Montecarlo ad inizio anno e lo voleva battere per forza… se avesse perso, avrebbe passato il turno lo stesso e non avrebbe più incontrato Djokovic in finale, che vabbè batterlo una volta ma due col cazzo che ci riesci, a meno che tu non sia un super eroe e fai parte degli Avengers).

Avrebbe potuto, infatti Jannik perdere la partita con Rune, certo, non avrebbe più riincontrato Nole, il serbo che sta antipatico a tutti, che non vuole mollare lo scettro del recordman numero uno al Mondo, e la finale con un possibile Alcaraz moscetto di fine anno l’avrebbe vinta lui, avrebbe vinto il torneo dei maestri e sarebbe stato consacrato il migliore tennista in assoluto del Mondo, italiano nel mondo… invece no , ancora Djokovic per la settima volta nelle finals di Torino (dal 2021 al 2027 si dovrebbe giocare ‘sto torneo dei migliori sempre in Italia).

Troppo sportivo Sinner, le voleva vincere tutte (per carità son 390.000 dollari a partita e 200 punti nel ranking ad ogni incontro eh)… ma se avesse fatto due calcoli tattici, magari Rune lo avrebbe battuto in finale e Djokovic a casa coi figli a vederlo in TV!

… putroppo no, Nole NO(che non vinci)vak Djokovic due volte nello stesso torneo è fantascienza batterlo!

Non capita mai di ribeccarlo due volte nello stesso torneo ma in questo sì, si può ed è avvenuto.

Come cazzo lo puoi battere due volte?

Una sì ed e stato TOP Sinner, ma due…

Comunque bravissimo Jannik, il futuro è tuo, TU SEI FUTURO, il futuro del tennis e dello sport italiano, noi siamo tutti con te… nel 2024 batterai record sui record e il numero uno in classifica ormai non è poi così lontano.

GO JANNIK GO.

sport

Sempre più in alto, go Jannik go!

(c)photo by GAZZETTA DELLO SPORT

Chi mi conosce, lo sa bene: mi piacciono due sport al mondo: il calcio e il tennis.

Per qualche anno, a tennis, ci ho anche giocato un po’, anche se con scarsissimi risultati, ma quel che conta è il divertimento alla fine, mica dovevo scalare una classifica ATP!

Una classifica ATP (associazione tennisti professionisti) che invece sta scalando quest’anno come non mai, un nostro atleta italiano: JANNIK SINNER.

Jannik, ventiduenne da San Candido, paesino del Trentino Alto Adige dove si comincia sciando sulla neve bianca di quelle splendide montagne presenti nella regione (e infatti lui così aveva fatto), il ragazzo dall’accento un po’ teutonico ma che lotta per rendere orgogliosi noi italiani nel tennis.

Era dal 1976 che un tennista italiano non si trovava in classifica mondiale al numero 4, dove è ora questo giovane dai capelli rossi e dall’animo indomabile.

47 anni fa un ventiseienne Adriano Panatta, con la sua folta chioma e il suo gioco aggressivo (ma erano altri tempi, tutto era molto più lento allora rispetto ad oggi) era arrivato così alto in classifica e da allora mai nessuno era riuscito in questa impresa ovvero essere nella TOP 5 dei tennisti al Mondo.

Berrettini, circa due anni fa era giunto al sesto posto, Sinner, più giovane, allora stava però già scaldando i motori e scalando la classifica e costruendo il suo gioco esplosivo, col suo dritto e il suo rovescio da fondo campo micidiale per qualsiasi avversario.

Festeggio Sinner e dedico una ODE a lui che ci porti ai fasti del passato, dove l’Italia era considerata il massimo nello sport e anche in altri campi.

Oggi, l’Italia è considerata pochissimo nella politica e in altri settori, godiamoci almeno il momento sportivo che ci unisce tutti e abbandoniamo le polemiche, come quella che ha visto il nostro ragazzo del Trentino non partecipare alla coppa Davis e tutti gridavano allo scandalo dicendo “non è un vero italiano” o “si sente più un tedesco”…(la DAVIS non è più quella di un tempo comunque)… lui doveva e ribadisco doveva, ricaricarsi, era spento ad un certo punto dopo gli US OPEN, doveva riposarsi dopo lo slam (soprattutto dopo aver perso dopo più di 4 ore e mezzo con Zverev, partita massacrante).

Ma con tutte le partite che si giocano in un anno e con la forza e l’impeto con il quale si gioca e gioca Jannik, ma potrà decidere lui cosa è meglio per il suo fisico?

Se riposarsi e puntare alle NITTO ATP FINALS, che sono il torneo dei più forti che si svolge nel 2023 a Torino?

Torneo con i migliori 8 al mondo, di questo anno.

Sinner deve pensare alla sua carriera e a rinforzare il fisico (unica pecca per ora) per puntare al numero uno.

Lassù non starebbe male Jannik, ALcaraz che numero uno lo è stato e lo sarà ancora, è già stato battuto da Sinner, 4 volte su 7, quindi…

GO JANNIK GO, vinci e facci godere come non mai per questo sport, il tennis, che è unico nel suo genere, che mi appassiona e appassiona milioni e milioni di fans in the world.

fumetti · Libri

Il collezionista di fumetti presenta (10): Scurry, un futuro con gli animali.

L’uomo non c’è più.

Non si vede da nessuna parte e non ci si chiede nemmeno che fine abbia fatto, poiché l’uomo non sta molto simpatico alle creaturine protagoniste di questo fumetto a colori scritto e disegnato da Mac Smith.

I topi e i ratti sono i protagonisti di questa storia e vivono in un mondo futuristico, quasi post apocalittico, ma non c’entra il nucleare, non ci è dato saperlo comunque, qui si deve sopravvivere perché i viveri cominciano a scarseggiare e bisogna difendersi dai gatti, acerrimi nemici dei topi e anche da animali più grandi.

SCURRY non è un fumetto zoomorfo come potrebbe essere SOLO dove è protagonista un cane muscolosissimo e lì una bomba ha creato il mondo post apocalittico che attraversa, qui gli animaletti sono reali, sono disneyani, sono disegnati da Dio da un Mac Smith in stato di grazia.

Ci sono aquile cattive e alci buone e scoiattoli velocissimi e serpenti da evitare… i topi protagonisti della storia devono sopravvivere in un mondo dove neanche l’uomo è riuscito a vivere e devono affrontare numerosi pericoli, vivere un avventura senza precedenti.

SCURRY è una trilogia, per ora in ITALIA sono usciti due volumi, editi da RENOIR, in un formato piccolo e cartonato veramente bello, con dei colori favolosi.

Consiglio, se amate le belle storie con degli animali come protagonisti, questi libri, e attendo con ansia la fine con il terzo volume che magari uscirà per… Natale?

Chissà… io ci spero… o magari prima, al LUCCA COMICS 2023?

Voto: 9.

cinema e TV

FROM, una serie TV che consiglio

Torna finalmente da protagonista Harold Perrineau, quello di LOST (ma anche MATRIX, così per dire) e la serie assomiglia molto per misteri e tematiche alla capostipite dei nuovi racconti per la TV.

FROM è una serie TV americana creata da John Griffin e prodotta niente popò dimeno che dai Fratelli Russo… sì, il nome vi dice qualcosa… son quelli degli Avengers della Marvel.

E’ un Horror, un survivor horror, di quelli che devi sopravvivere per tutte le puntate ma qui devi anche capire dove sei finito e perché e tanti altri misteri disseminati qua e là che davvero ricordano la serie delle serie: Lost.

Ci sono dei mostri (così chiamati dai protagonisti) che in realtà non hanno tali fattezze, sembrano fantasmi, ti chiamano, cercano di convincerti a farli entrare in casa, vogliono affetto e vogliono contatto umano… sì ma… tu non devi aprire, soprattutto la notte durante la quale si manifestano di più, altrimenti ti sventrano in tutti i modi e allora è proprio finita.

C’è una cittadina tipicamente americana dove son finiti, non si sa perché, gli abitanti che vengono dalle più svariate parti degli States e che chi prima, chi dopo, non è più riuscito ad andarsene.

Si sono abituati alla vita e al nuovo sistema che si creato, soprattutto, con un certo ordine, quando è arrivato un ex marine in pensione (tale Boyd) che prende il posto dello sceriffo e organizza al meglio la società del paese.

La notte non si può uscire, le creature che ti scannano e sbranano, escono e ti vengono in cerca e quindi ti devi barricare in casa, in una casa della città scelta, o in una mansione grande grande dove si è formata una comunità Hippie dove vanno quelli che non hanno famiglia o vogliono scappare da essa e si ritrovano lì in questa enorme casa, liberi di fare ciò che si vuole (a parte aprire le finestre ai fantasmi ammaliatori di notte naturalmente).

I personaggi sono tanti, come una serie corale che si rispetti e le storie di ognuno di loro mettono tasselli su tasselli su un mistero che si dipana ora dopo ora.

A metà tra Wayward Pines (una serie di qualche anno fa dove c’erano dei mostri che però alla fine erano gli umani mutati nei secoli che dovevano sopravvivere uccidendo tutti e si era finiti tutti in un futuro remotissimo dove la Terra era molto cambiata, e Wayward Pines era una sorta di paese rifugio per i pochi scelti della città) e LOST; la serie si lascia guardare e ha dei cliffhanger molto buoni che ti fanno andare avanti e avanti fin quando il mistero non ti viene spiegato, ma poi viene davvero spiegato?

O altre domande vengono fuori?

Certo, è una serie!

Si va avanti creando molto pathos e voglia di sapere, scoprire, conoscere.

Ho visto la prima stagione ma c’è già anche la seconda e poi anche una terza, ti devono lasciare con il fiato sospeso ancora e ancora e ci riescono molto bene.

FROM (letteralmente DA) è su PARAMOUNT+ (gratis per i clienti di SKY cinema), ci sono pronti 20 episodi e la terza stagione la stanno girando.

La consiglio, un po’ horror un po’ dramma, corale e con dei bei personaggi.

Voto 8.

attualità · Riflessioni

Non prendete quel sottomarino

Tragedia in fondo al mare per la negligenza di qualcuno.

Io non capisco come si possa giocare in questo modo con la vita umana.

Come sia possibile non prevedere disastri, non studiare in modo che non accadano, prima di andare alla cieca in fondo all’oceano.

In fondo a più di 3500 metri sotto il livello del mare.

La pressione sul sottomarino TITAN è stata così forte che per i “poveri” miliardari non c’è stato niente da fare: schiacciati come una mano può schiacciare una lattina d’alluminio.

Non si sono accorti di niente, boom, imploso tutto e via, morti.

La vita umana portata via da un gioco, dalla voglia di fare qualcosa di impossibile, di pericoloso, per divertimento, per vedere il Titanic sotto al mare.

Perché andare a vedere il relitto del Titanic in fondo all’oceano è un divertimento, divertimento pericolosissimo, lo si è fatto per sfidare la sorte, in maniera non sicura, alla cazzo di cane e infatti ex lavoratori della Oceangate, la ditta che ha costruito quella supposta di sommergibile (6,70 metri x 2,80 x 2,50), erano contrari a quell’esperimento (quindi senza eliminazione di tutti i rischi del caso) a portare quella capsula metallica con dei grandi bulloni a chiudere il tutto, sotto l’oceano , a quelle profondità.

Più si è ricchi e più si crede di poter fare ciò che si vuole, sfidare la morte, vincere sulla morte?

Purtroppo, come abbiamo scoperto, no, non si può: la ricchezza rende solo più incoscienti.

Prima di tornare laggiù, negli abissi, magari “sperando di vedere la sirenetta Disney”, bisogna pensarci benissimo, non bene, d’ora in avanti.

La vita non è un gioco, non va buttata via.

Pace alle anime delle persone morte in modo così atroce per un gioco, al pilota, ai tre ricchi imprenditori e all’esperto storico del Titanic.

Pace.

attualità · cinema e TV · Riflessioni

Le I.A. ci uccideranno

Subito ci viene in mente Skynet e il Terminator Schwarzy che torna nel passato per far fuori l’inventore del sistema, il creatore di macchine senzienti con la voglia non troppo celata di ucciderti, John Connor.

In Terminator, tipico film di fantascienza che anticipa troppo i tempi, le I.A., le intelligenze artificiali create dall’uomo nascevano negli anni 80… un po’ presto per mezzi, capacità intellettuali e tecnologiche dell’uomo.

Ora invece il frutto è pronto e sta per cadere dall’albero e… chissà cosa accadrà.

Esistono, or ora che parlo, diverse Intelligenze artificiali, con cui puoi chattare.

Puoi chiedere loro qualsiasi cosa, anche di disegnare o dipingerti qualcosa, o creare design di ogni tipo o scrivere, interagire al tuo posto con altri, rispondere come risponderesti tu ecc…

Le I.A. sono una realtà e Terminator sta per diventare scienza e non più fantascienza.

Certo, ancora qualche BUG c’è, ancora si può sgamare un robot da un essere umano, ma per quanto?

Si perfezionano da soli?

Li perfezioniamo noi?

A quale scopo?

Soprattutto perché siamo arrivati a creare un mostro tecnologico che, alla lunga, potrebbe prendere coscienza di sé ed eliminarci?

Asimov aveva inventato le leggi della robotica, un robot inventato da te, umano, non può uccidere il suo creatore, ma come abbiamo sempre visto poi, lo sbrocco e l’impazzimento per una I.A. capita spesso e poi tocca farci la guerra.

Quindi sarà vero che le intelligenze artificiali non ci uccideranno?

Perché si è creta la I.A.?

Che bisogno avevamo?

Non riusciamo più a trovare risposte senza l’utilizzo di un macchinario che risponda per noi, a noi, in noi?

Ci stiamo impigrendo, almeno la maggior parte di noi e questo ha portato a inventare cose per facilitarci il ragionamento.

Se una macchina può ragionare per noi, perché sforzarsi?

E in un mondo di cancellazione della vecchia cultura, del correggere le cose che ormai sono politicamente scorrette, abbiamo fatto diventare le I.A. nostri maestri di vita; l’algoritmo ci comanda e ragiona per noi e c’è pure gente che dice che è giusto modificare il passato perché era tutto offensivo, razzista e nocivo per l’animo delle persone!..

… perché le persone non possono più decidere cosa è giusto e cosa no per loro, ormai c’è l’ I.A. che lo fa al posto nostro.

Ah, come vorrei tornare agli anni ’80 dove tutto questo non era realtà ma solo un parto della mente di uno scrittore molto fantasioso!